Segue un messaggio del nostro coordinatore locale di circolo, Giulio Brusori, di ritorno dalla manifestazione nazionale a Roma
Un caro saluto a tutti.
Ho sentito il bisogno, a poche ore dal ritorno dall’incredibile manifestazione del PD a Roma, di mettere per iscritto delle sensazioni che difficilmente dimenticherò. Lo faccio non solo per un’esigenza personale, ma anche e soprattutto per consentire a chi per varie ragioni non vi ha preso parte, di conoscere alcuni particolari della manifestazione che i giornalisti e l’informazione in generale non sono riusciti a cogliere e raccontare.
È stata una grande boccata d’ossigeno. E non tanto per il PD o per Veltroni. Per la democrazia.
È stata un’esperienza davvero importante. Lo è stata per tutti e lo è stata per me, il coordinatore di un piccolo circolo ma soprattutto un ragazzo di 24 anni che si è buttato in quella che – ormai posso dirlo – è diventata l’avventura di milioni di persone.
Poco importa se al Circo Massimo fossimo in duecentomila, piuttosto che settecentomila o due milioni e mezzo. I numeri lasciano il tempo che trovano e non credo sia solo in base a questo che una manifestazione possa dirsi riuscita.
Ho visto scendere in piazza moltissima gente. Ho avuto al mio fianco famiglie con bambini al seguito, gruppi di giovani, coppie di anziani, intere squadre di lavoratrici e lavoratori.
Ognuno ha manifestato con la semplicità e la dignità di chi ha compiuto una scelta e con altrettanta convinzione vuole che ciò sia noto a tutti, soprattutto a quelli a cui piacerebbe poter ignorare la loro voce.
La splendida cornice della città e la bella giornata, unite all’entusiasmo e alla voglia di stare insieme, hanno reso unica l’atmosfera della manifestazione. E se i momenti che hanno preceduto la partenza dei cortei già lasciavano presagire la grande adesione creatasi intorno alla manifestazione, la vista del Circo Massimo gremito di manifestanti ha fatto cadere – credo – anche la più rosea delle aspettative. Migliaia di persone, di bandiere, centinaia di striscioni e di cartelli riempivano quello spazio che, solo due ore prima, mai avrei creduto potesse riempirsi fino a quel punto.
È stato un crescendo di emozioni, dalla partenza, venerdì sera, al momento clou con l’intervento di Veltroni, al ritorno, domenica mattina. La piccola e affiatata delegazione Grignaschese (eravamo in 15) ha affrontato quasi 24 ore di viaggio, tra andata e ritorno, una mattinata alla scoperta delle bellezze romane, un entusiasmante corteo da Piazzale Partigiani (in zona Piramide) e 3 bellissime ore al Circo Massimo.
Mi ha fatto grande piacere leggere l’entusiasmo negli occhi degli amici del mio circolo, come in quelli degli amici provenienti dai circoli di tutta Italia, Padova, Pistoia, Imola, Taranto, Matera e tanti altri. Entusiasmo e grande generosità.
Mi ha emozionato, in apertura, la lettura del messaggio con cui l’Associazione Partigiani d’Italia ha fatto avere a Veltroni il suo appoggio; credo che l’antifascismo sia uno dei più grandi valori nei quali ci riconosciamo e che devono ispirare la nostra azione. Mi sono piaciuti gli interventi dei lavoratori che hanno voluto esternare la loro situazione di disagio e di disapprovazione nei confronti dell’operato del governo e mi ha emozionato il riferimento, opportuno e indispensabile, alle parole del grande Vittorio Foa.
Mi hanno dato grande forza le parole del nostro segretario. Un segretario commosso e stupito del grande successo della manifestazione. Ho apprezzato il suo intervento, equilibrato ma diretto ed estremamente chiaro, senza alcuna possibilità di fraintendimenti. Una condanna assoluta alla dilagante cultura dell’individualismo propria della politica del governo.
Un’esperienza importante e indimenticabile, dicevo in apertura. Ero quello di cui avevo bisogno per continuare con tenacia l’azione politica del mio circolo. Ciò che mi serviva per uscire da quel crescente disorientamento in cui i fatti degli ultimi mesi avevano confinato il mio entusiasmo.
A presto e grazie per l’ascolto.
A breve seguiranno le foto della manifestazione