martedì 27 maggio 2014

25 MAGGIO 2014. L'ITALIA S'E' DESTA!

Incredibili risultati, sul fronte italiano, dalle urne europee del 25 maggio! Siamo sinceri: nessuno, sotto nessun cielo, se li aspettava così. Nella storia della Repubblica mai un partito da solo aveva oltrepassato la soglia del 40%. Nessuno mai aveva avuto un balzo in avanti, da una tornata elettorale alla successiva, del 15%! E' successo al PD! Analizziamo, con calma, anche se l'euforia incalza. Il dato principale di queste elezioni è che la peggior Italia immaginabile, quella che ci saremmo ritrovati se avesse vinto lo s-fascista Grillo, è solennemente battuta! I Cinque Stelle per bene (ce ne saranno in grado di affrancarsi dallo strillone e dagli inguardabili allievi che appaiono in Tv a recitarci le lezioncine sulla buona politica, no!) meditino profondamente, così da trasformare anche loro la rabbia inutile in speranza. E invitino il loro leader, che qualora avesse vinto voleva dimissionare tutti, da Napolitano in giù, ad andarsene fuori dalle palle adesso, così che la dignità che imputa sempre mancare agli altri dimostri ora di possederla lui! Poi il Centro Destra. Si attesta, con le tre anime principali, al 25%. Se saprà liberarsi dal piombo di Berlusconi è una forza di cui un Paese che vuole andare avanti ha bisogno. I primi vagiti di una collaborazione costruttiva li stiamo notando nel Governo in carica. La Lega Nord. Patetico Salvini. Ha preso metà dei voti di cinque anni fa ma gli basta un 2% in più delle politiche 2013 per credersi ancora vivo e lanciarsi pancia a terra con le sue nostalgie sul ritorno alla Lira e la disumanità del rifiuto delle navi della disperazione al largo della Sicilia. Poveraccio! SEL. Supera lo sbarramento ed entra in Europa. Buona notizia. Si può non sempre condividere Vendola, ma come negargli una corposa dignità morale e politica! Un paese che vuole andare avanti non può prescinderne. Nel governo dell'Europa, la sperabile collaborazione tra popolari e socialisti, con il PD primo partito di questo schieramento, dovrebbe favorire un processo che senza rinunciare ad un sano rigore, perché no, di stampo tedesco, inneschi più stimoli per  crescita, lavoro e giustizia sociale, così da rendere gradevole e popolare l'idea del Continente unito, avvicinarlo alla gente, rigettando i fermenti antieuropei in crescita, e che, all'apice,  hanno consegnato il Paese della Rivoluzione, della libertè, dell'egalitè, della fraternitè, in mano alla destra peggiore. Resterebbe da dire qualcosa su Renzi. Ma, come promesso in occasione del varo del suo governo, aspettiamo i cento giorni fatidici.
Regione Piemonte. Bis del trend nazionale. Chiamparino saprà certamente ridare dignità ad una terra massacrata da...tracotanza.
Grignasco. Abbiamo registrato un discreto sconcerto per la mancata presentazione di una lista con valori riferibili alle nostre idee e alla nostra tradizione. Credano sinceramente i nostri 1.072 elettori di domenica: siamo noi i primi dispiaciuti. Aggiungo però due considerazioni. La prima: di tutti gli enormi rischi che correvamo in queste elezioni, quello di non governare Grignasco era di gran lunga il minore. Immaginate con che animo avremmo tenuto Grignasco con l'Italia.... in mano a Grillo. La seconda: la politica o è partecipazione o non è! Dunque i delusi trasformino la rabbia in speranza e si avvicinino all'attività del Circolo, aiutino a ricostruirlo, a ringiovanirlo, così da prepararsi per la prossima volta: mica la vita finisce qui. Con una avvertenza suprema: si accettano solo quelli che hanno sincero desiderio di dare una mano e di collaborare fattivamente. Chi si ingegna sempre a insegnare come si fa, facendo poi però poco o niente, si astenga. Abbiamo già dato...Risultati: riconferma della Amministrazione uscente. Tranquilli. Peggio non può fare.

martedì 6 maggio 2014

25 MAGGIO 2014: ALLE URNE.
 
Domenica 25 maggio importante tornata elettorale. Tre i fronti interessati: elezioni Europee, poi per il Governo del Piemonte ed infine per i sindaci di centinaia di Comuni, Grignasco compreso. Vediamo, partendo proprio da quest'ultimo livello, che più direttamente ci riguarda.
 
Per Grignasco. Due le liste in campo. Quella allestita dall'amministrazione uscente, che ripropone sindaco Beatrice e "Grignasco delle idee" che candida a sindaco Luca Pettinato. Non è schierata alcuna lista promossa o riferita a posizioni progressiste di centro sinistra. Questo ovviamente ci chiama in causa, al di la del fatto che abbia suscitato scalpore e sorpresa. La ragione è, in realtà, semplice e lineare, almeno dal nostro osservatorio: non si sono cioè create le condizioni per promuovere una iniziativa simile, che potesse essere all'altezza del compito. Vediamo, con ordine.
 
Come Circolo PD abbiamo inizialmente promosso tre riunioni, convocando ogni volta più di una sessantina di persone, vicine ai nostri valori e alle nostre sensibilità, per valutare eventuali adesioni al progetto, soprattutto facce nuove, soprattutto giovani. La risposta è stata francamente modesta ma infine si è giunti alla costituzione di un gruppo di otto persone con l'incarico di verificare, sondando in ogni direzione compatibile, la possibilità di costituire una lista civica, cioè che prescindesse dalla adesione ad un partito, come è sempre stato nella tradizione di Grignasco e, in genere, dei piccoli Comuni. Da quel momento, siamo al 26 febbraio, il Circolo PD è uscito dalla vicenda, pur contando tre suoi componenti nel gruppo degli otto.
 
I numerosi contatti, le riunioni, intercorsi, hanno prodotto qualche buona idea dal punto di vista dell'individuazione di spunti programmatici, ma si sono dimostrati assai inconcludenti dal punto di vista dell'individuazione di un candidato sindaco autorevole, rappresentativo, e, contestualmente, di un valido nucleo di collaboratori diretti e di esperienza, elementi indispensabili per governare seriamente un paese di 5.000 abitanti, tanto più Grignasco, considerato lo stato in cui si trova, anche per la sostanziale inconcludenza della amministrazione uscente.
 
L'ipotesi meno debole, tra quelle affacciatesi, si è alla lunga infranta proprio per un eccesso di defezioni importanti e significative, più che per le riserve sollevate da alcuni sulla figura del candidato sindaco individuato.
 
L'ipotesi estrema, di fare una lista comunque, anche se di profilo basso, tanto "per battere un colpo", non è stata ritenuta dai più compatibile con una logica di buona politica, seriamente connessa cioè al concetto di servizio, supportata da passione ed entusiasmo, elementi indispensabili per garantire che l'interesse per la cosa pubblica non sia considerato un lavoro e, dunque, conseguentemente, un affare. Di politica vissuta come affare , o fatta tanto per fare, ne abbiamo già a sufficienza. Ed è esattamente quello che la scredita, anche se spesso gli italiani, nel tentativo di rimediare, cadono dalla padella nella brace.
 
Questo deficit di partecipazione, male del nostro tempo, è la vera questione da porre al centro per avere prospettiva. Anche per il nostro Circolo, che come è noto è in regime di proroga degli organismi, in attesa di nuovo Congresso. C'è, nella gente, nei giovani, un giustificato atteggiamento critico e accusatorio nei confronti della politica e della gestione della cosa pubblica, ma al momento di assumersi responsabilità dirette, in prima persona, per cambiare, allora troppo spesso si ha...altro da fare. Così però rischiamo seriamente di tenerci i politici, e la politica, che abbiamo. 
 
Per il Piemonte. C'è poco da dire. Bisogna rilanciare la Regione, dopo la squalificante gestione Lega/Cota, anzitempo conclusa per...truffa! E Sergio Chiamparino, uomo PD ma candidato Presidente di tutte le forze progressiste, non dimenticato sindaco del capoluogo, è certamente persona all'altezza. Candidati PD per la Circoscrizione Provincia di Novara, tra cui esprimere la preferenza, possibile nella elezione Regionale, sono Augusto Ferrari, Hassan Pagano e Domenico Rossi.
 
Per le Europee. Sosteniamo convintamente il PD. Sia per mandare un incoraggiamento allo sforzo prodotto dal Partito sul fronte interno con le iniziali mosse del Governo Renzi, che si accinge a compiere i fatidici primi cento giorni, ma soprattutto  per affrancare il processo di integrazione continentale contro gli inquietanti populismi che avanzano per contrastarlo. (In)degnamente rappresentati in Italia principalmente da una assottigliata Lega (sarà proprio per un disperato bisogno di consensi che sempre più alza i toni e sostiene le cose più incredibili su Euro e immigrazione) e lo straripante Grillo, per il quale sono tutti coglioni o ladri, tranne lui ovviamente (e il Papa, col quale, per ora almeno, non ha ancora polemizzato).  E che i suoi non contestino eh, se no....a casa! A proposito di Primo Levi, da poco inopinatamente parafrasato proprio da Grillo, c'è proprio da suggerire: "considerate se questo è un uomo". Particolare non trascurabile: sono tutte donne le cinque candidate capolista PD nelle cinque Circoscrizioni nazionali individuate per le elezioni europee. Un bel segno di rinnovamento.