sabato 22 febbraio 2014


RENZI VARA IL NUOVO GOVERNO.
Matteo Renzi ha sciolto ieri pomeriggio la riserva con la quale aveva accettato l'incarico dal Capo dello Stato ed ha presentato il suo Governo. Lunedì alle Camere, per programma e fiducia. Lo sostengono PD, NCD, UDC, SCELTA CIVICA, e qualche altra stellina vagante della galassia politica. All'opposizione FORZA ITALIA (costruttiva, pro riforme, ha detto Berlusconi), la sinistra, la destra, quel che resta della Lega, e M5S, ovviamente. Ovviamente perché quelli non fanno mai niente di politicamente utile (chiunque abbia votato o simpatizzi per costoro, speriamo sia rimasto inorridito innanzi l'ennesima performance del loro capo durante l'incontro con Renzi, regolarmente trasmesso in streaming, perché il bello del capo è che non ha mai vergogna di se stesso e manifesta con imperturbabile disinvoltura tutto il peggio che rappresenta con assoluto candore. Solo che quando lo faceva da comico almeno faceva ridere, un po'. Per la cronaca: qualche mal di pancia interno al movimento sembrerebbe manifestarsi, ma pare già scattata la gogna dell'insetto-capo....). Da segnalare, nel PD, il gruppo di Pippo Civati che sta valutando in queste ore se confermare il no  a Renzi, annunciato al direttivo del Partito il giorno della sfiducia a Letta. Confermassero il no, potrebbe esserci un addio del gruppo al PD. Dunque una maggioranza un po' labile per un governo che, giustamente, vorrebbe arrivare alla fine della legislatura (2018). Ma veniamo alla composizione dell' Esecutivo. Presidente del Consiglio Renzi, il più giovane di sempre. Sedici ministri. Metà donne. Diversi volti nuovi, speriamo competenti. Età media intorno ai quarant'anni. Giusta passione. Sostegno convinto di Napolitano alla scommessa. Insomma: o ce la fanno questi, che sta cosa l'han voluta senza guardare in faccia a nessuno, o povera Italia! Vediamo come navigano, son pur sempre.... in una palude. Cento giorni, ne riparliamo dopo i fatidici primi cento giorni! Ripetiamo: auguri Matteo, e non per portare sfiga.

martedì 18 febbraio 2014

RENZI INCARICATO DI FORMARE IL GOVERNO.
 
Il Capo dello Stato ha incaricato Matteo Renzi di formare il nuovo Governo. Il Segretario del PD ha accettato con riserva. Da prassi. E' singolare la parabola di questo uomo. Quindici mesi fa ha perso le primarie, nettamente, a favore di Bersani. Ha dichiarato fedeltà a chi lo aveva battuto. Alla prima occasione (elezione Presidente della Repubblica) non ha seguito le indicazioni della Segreteria ed ha affossato proprio Bersani. Poi ha sostenuto Letta, dicendone bene e non contestando l'atteggiamento del PD verso il suo Governo. Poi, oramai senza avversari, ha vinto le primarie per la Segreteria del PD, continuando a sostenere Letta, pur incalzandolo. Ora, mentre qualche timido risultato l'azione del Governo Letta sembrava produrlo, lo fa saltare per fare lui il Presidente del Consiglio. Ha dichiarato, uscendo dall'incontro con Napolitano, che farà: entro febbraio la riforma elettorale, entro marzo quella del lavoro, entro aprile quella della Pubblica Amministrazione e per maggio il fisco. Del 2014, ovviamente. Ci sovvengono, con preoccupata ansia, le celebri parole del Re Sole, Luigi XIV (di Governo se ne intendeva, regnò dall'età di 5 anni alla morte, avvenuta che ne aveva 77): "E' l'impazienza della vittoria che garantisce la sconfitta". Ora il paradosso è questo: molti, nel PD, non apprezzano i sistemi arrembanti e poco ortodossi con cui Renzi ha salito i gradini dei vari palazzi; ma nel contempo sono costretti, più o meno sommessamente, fare il tifo per lui. Perché se salta, salta il PD e il campo del centro sinistra (se ce n'è ancora uno) si disintegra. A tutto vantaggio di Grillo, eversivo, e Berlusconi, immortale, oltre che immorale, come si sa oramai benissimo. Dunque delle due l'una: o Renzi gioca questo burraco sapendo di avere, per ogni mano, a disposizione un sacco di pinelle e di jolly, oppure è uno sprovveduto e son cavoli amari: per lui, e di questo in fondo potrebbe anche importarci poco, ma soprattutto, e questo si che sarebbe davvero peggio, per l'agonizzante Bel Paese. Auguri Matteo.....