Incredibili risultati, sul fronte italiano, dalle urne europee del 25 maggio! Siamo sinceri: nessuno, sotto nessun cielo, se li aspettava così. Nella storia della Repubblica mai un partito da solo aveva oltrepassato la soglia del 40%. Nessuno mai aveva avuto un balzo in avanti, da una tornata elettorale alla successiva, del 15%! E' successo al PD! Analizziamo, con calma, anche se l'euforia incalza. Il dato principale di queste elezioni è che la peggior Italia immaginabile, quella che ci saremmo ritrovati se avesse vinto lo s-fascista Grillo, è solennemente battuta! I Cinque Stelle per bene (ce ne saranno in grado di affrancarsi dallo strillone e dagli inguardabili allievi che appaiono in Tv a recitarci le lezioncine sulla buona politica, no!) meditino profondamente, così da trasformare anche loro la rabbia inutile in speranza. E invitino il loro leader, che qualora avesse vinto voleva dimissionare tutti, da Napolitano in giù, ad andarsene fuori dalle palle adesso, così che la dignità che imputa sempre mancare agli altri dimostri ora di possederla lui! Poi il Centro Destra. Si attesta, con le tre anime principali, al 25%. Se saprà liberarsi dal piombo di Berlusconi è una forza di cui un Paese che vuole andare avanti ha bisogno. I primi vagiti di una collaborazione costruttiva li stiamo notando nel Governo in carica. La Lega Nord. Patetico Salvini. Ha preso metà dei voti di cinque anni fa ma gli basta un 2% in più delle politiche 2013 per credersi ancora vivo e lanciarsi pancia a terra con le sue nostalgie sul ritorno alla Lira e la disumanità del rifiuto delle navi della disperazione al largo della Sicilia. Poveraccio! SEL. Supera lo sbarramento ed entra in Europa. Buona notizia. Si può non sempre condividere Vendola, ma come negargli una corposa dignità morale e politica! Un paese che vuole andare avanti non può prescinderne. Nel governo dell'Europa, la sperabile collaborazione tra popolari e socialisti, con il PD primo partito di questo schieramento, dovrebbe favorire un processo che senza rinunciare ad un sano rigore, perché no, di stampo tedesco, inneschi più stimoli per crescita, lavoro e giustizia sociale, così da rendere gradevole e popolare l'idea del Continente unito, avvicinarlo alla gente, rigettando i fermenti antieuropei in crescita, e che, all'apice, hanno consegnato il Paese della Rivoluzione, della libertè, dell'egalitè, della fraternitè, in mano alla destra peggiore. Resterebbe da dire qualcosa su Renzi. Ma, come promesso in occasione del varo del suo governo, aspettiamo i cento giorni fatidici.
Regione Piemonte. Bis del trend nazionale. Chiamparino saprà certamente ridare dignità ad una terra massacrata da...tracotanza.
Grignasco. Abbiamo registrato un discreto sconcerto per la mancata presentazione di una lista con valori riferibili alle nostre idee e alla nostra tradizione. Credano sinceramente i nostri 1.072 elettori di domenica: siamo noi i primi dispiaciuti. Aggiungo però due considerazioni. La prima: di tutti gli enormi rischi che correvamo in queste elezioni, quello di non governare Grignasco era di gran lunga il minore. Immaginate con che animo avremmo tenuto Grignasco con l'Italia.... in mano a Grillo. La seconda: la politica o è partecipazione o non è! Dunque i delusi trasformino la rabbia in speranza e si avvicinino all'attività del Circolo, aiutino a ricostruirlo, a ringiovanirlo, così da prepararsi per la prossima volta: mica la vita finisce qui. Con una avvertenza suprema: si accettano solo quelli che hanno sincero desiderio di dare una mano e di collaborare fattivamente. Chi si ingegna sempre a insegnare come si fa, facendo poi però poco o niente, si astenga. Abbiamo già dato...Risultati: riconferma della Amministrazione uscente. Tranquilli. Peggio non può fare.