giovedì 3 settembre 2015

E' SCOMPARSO RUGGERO BACCHETTA.


Con Ruggero se ne va un pezzo di storia. La storia degli anni migliori di questo Paese, una storia invidiabile, che nessun'altra generazione ha vissuto con eguale intensità, e sconvolgimenti. La storia che ci ha accompagnato dalle macerie della guerra, agli stenti, al boom economico, alla rivoluzione tecnologica.

Ruggero l'ha vissuta, nell'ambito locale, da protagonista.

Figlio del Cattolicesimo Democratico, di Sturzo, dell' "appello ai liberi e forti", ha sempre ritenuto, quasi fosse una naturale conseguenza, che la scelta di fede dovesse esprimersi anche attraverso l'impegno politico, civile, sociale. Senza che mai gli appartenesse l'idea di una deriva integralista  o confessionale, ma piuttosto, lucidamente, quella del servizio all'altro da sè.

La contrapposizione ai Comunisti, durante i duri anni cinquanta e sessanta, era, come per milioni di militanti ed elettori della Democrazia Cristiana, fondamentalmente scontro tra ideologie, tra civiltà. Quella libera, ma da irrobustire, della nostra nascente democrazia e lo "spettro" di quella illiberale Sovietica, dello Stalinismo.

A distanza di tanti anni penso che anche certe asperità con giovani protagonisti locali del rinnovamento ecclesiale, successivo al Concilio Giovanneo, erano probabilmente riconducibili a quella natura.

Più facile convergere sulle questioni concrete. Il democristiano Bacchetta ricordava sovente, e volentieri, più le occasioni di collaborazione che non quelle di scontro con la comunista Marcella Balconi, alla quale contese, pareggiando i conti, la guida dell'Amministrazione pubblica di Grignasco negli anni settanta. E non si può trascurare il suo principale successo da sindaco, non privo di contrasti, anche interni: la scelta dell'area per l'edilizia economica pubblica e popolare nel gradevole sito della "Boggia", zona da tempo completata, con quasi un centinaio di alloggi, che costituisce uno dei luoghi ridenti del paese. Fu quello il decennio nel corso del quale Grignasco più crebbe: sviluppo e servizi che sono rimasti, ahimè, inimitati.

Ma l'impegno pubblico di Ruggero non si limitò a questo. Animatore di molteplici attività all'Oratorio, nella Parrocchia, nella Voluntas, nelle Associazioni, non negava mai la sua disponibilità a costruire, a collaborare.

Dopo una lunga pausa, il rientro nell'agone politico amministrativo avvenne nel 2004: Consigliere di minoranza e Capogruppo di Grignasco Comunità Aperta nell'Amministrazione Comunale dal 2004 al 2009 e poi ancora dal 2009 al 2014. Contemporaneamente, abbattute le barriere, caduto il muro, Ruggero fu protagonista dell'incontro tra le culture cattolica e comunista, al tramonto dei rispettivi partiti di riferimento, prima nell'Ulivo di Prodi e poi nel Partito Democratico, fino a Renzi, del quale è stato sostenitore.

Co-fondatore del Circolo di Grignasco, ha sempre fatto parte del Coordinamento, prima con la Segreteria Brusori, poi con Zanolini e ora con Lisa Astolfi fino alla scomparsa. Una voce competente, libera, non faziosa, che mai considerava l'avversario un nemico.

Quando si spegne una esistenza come quella di Ruggero ci si sente un po più soli; in mezzo al mare, come sempre, ma con un approdo certo in meno sul quale contare. Però anche più forti, determinati a imitarne l'esempio, perchè s'avverte che vivere degnamente si può, e non tentarlo risuonerebbe come un ammonimento lugubre.

Vogliamo credere così: Ruggero s'è solo trasferito altrove, e da questo altrove continuerà a sostenere i compagni, gli amici, la famiglia. 

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