lunedì 21 luglio 2014

BERLUSCONI ASSOLTO IN APPELLO PER RUBY. COSA CAMBIA?

Con un verdetto che ha ribaltato completamente la sentenza di primo grado, Berlusconi è stato assolto in appello dalla condanna per prostituzione minorile e concussione. Non perché i fatti non sussistessero, cioè il sesso a pagamento con la minorenne Ruby nella villa festaiola di Arcore e le telefonate in questura perché la ragazza non venisse trattenuta, dopo che era stata fermata per un furterello, temendo che potesse raccontare storie scomode. Semplicemente i giudici d'appello sono arrivati al "libero convincimento" (elemento fondante della nostra civiltà giuridica) che della minore età di Ruby Silvio fosse inconsapevole e che le telefonate in questura non fossero "ordini" al funzionario ma semplicemente il tentativo di evitare uno sgarbo al premer egiziano Mubarak, del quale Berlusconi pensava che Ruby fosse una parente. Contrariamente all'ex premier, che ritiene i giudici comunisti se lo condannano e persone straordinarie se lo assolvono, noi prendiamo rispettosamente atto della sentenza. La quale, in attesa di Cassazione, evita conseguenze giuridiche all'imputato, ma conferma per intero la sussistenza dei fatti. Che, impietosamente, fanno di lui, considerando la condanna già ricevuta, gli ulteriori processi in itinere, il suo modo di concepire la responsabilità nella gestione della cosa pubblica e l'approccio alla politica, un personaggio che, quando il libro della storia se ne occuperà, per questo verrà ricordato: danaro a fiumi, mafia, donnine.

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