mercoledì 25 giugno 2014

ITALIA FUORI DAL MONDIALE. E' MANCATO....L'EFFETTO RENZI.

La nazionale di calcio esce dai mondiali brasiliani. Seconda bocciatura consecutiva nella fase eliminatoria, dopo i fasti del 2006. E' un peccato. Salvo gli sprovveduti e le innumerevoli puzze sotto il naso nei confronti del fenomeno calcistico, si sa l'effetto trascinamento che il calcio provoca. Tanti si sentono più Paese grazie ai trionfi sportivi, quelli del pallone in primis. Una vittoria ai mondiali è stimata un punto di Pil. L'allenatore Prandelli ha dato le dimissioni. Un esempio edificante nella logica, assai diffusa, dello scaricabarile che di solito caratterizza chi ha una responsabilità pubblica e fallisce. Ho perso, è colpa mia, me ne vado. Chissà se a Grillo son fischiate le orecchie. Eppure, al solito, non è l'allenatore che scende in campo, ma i giocatori. E la squadra è sembrata poco tonica, unita, convinta. Soprattutto in attacco. Si è avvertito, nei momenti cruciali, che ci sarebbe voluto, anche tra gli undici in campo, una sorta di effetto Renzi. Una feroce determinazione. E' sembrato mancare, nei tratti decisivi, l'orgoglio sano di voler combattere, nonostante le condizioni sfavorevoli, anzi a maggior ragione.  Soprattutto nei giovani, nei quali avevamo riposto speranze e dai quali doveva arrivare il brio maggiore, come dai molti giovani al governo. In particolare, spiace doverlo constatare, da Mario Balotelli, celebrato in Brasile come un eroe senza se ne fossero ancora osservate le gesta. Si capisce lontano un miglio che non riesce liberarsi dalle gabbie caratteriali in cui è imprigionato. Dovrebbe seriamente riflettere se davvero il suo mondo è quello del calcio, una ovatta dorata che, a lui, sembra riverberare solo luccichii controproducenti. Ci sono tante cose che può  fare, che aiutano a realizzarsi e sono più importanti e solidi del calcio. Nella critica fase dell'italico mondo del pallone, della quale il risultato degli azzurri è solo la punta dell'iceberg, non certo un episodio isolato, è ora auspicabile arrivi....un effetto Renzi.

venerdì 20 giugno 2014

DAL 27 GIUGNO AL 6 LUGLIO LA FESTA DELL'UNITA' AL PARCO VINZIO.

Ci siamo. Tra una settimana comincia la nostra festa. Quest'anno più che mai dell'Unità, solidali con il giornale di storica tradizione e con quelli che ci lavorano. Come si sa da qualche giorno è in liquidazione. C'è in circolazione un dispiacere sincero, soliti Grilli a parte. Il menù della manifestazione è variegato, non solo nella apprezzatissima cucina. Il programma prevede infatti: 1) il momento dedicato alla riflessione politica, sabato 5 luglio, ore 17, con il neoassessore regionale Augusto Ferrari e il candidato alle europee, purtroppo non eletto, Carlo Roccio. Si parlerà del futuro di Piemonte ed Europa; 2) una serata di canzoni e teatro popolare, giovedì 3 luglio ore 21 con il gruppo sul filo della memoria; 3) torneo di burraco, ore 20 di lunedì 30 giugno; 4) esibizione di danza della scuola Tamiello/Carlone mercoledì 2 luglio ore 21; 5) il trofeo Bruno Pozzi, gara podistica per le più svariate età giunto alla nona edizione, previsto per martedì 1° luglio, con ritrovo concorrenti alle ore 18 e, 6) chiusura domenica 6 luglio con, alle ore 21, sfilata di moda della apprezzata azienda di Prato Sesia Anny Confezioni, il made in Italy che resiste. Non si può non citare, per l'immancabile successo che riscuote ogni anno, la sagra del pesce di venerdì 4 luglio. Il grande schermo inaugurato due anni fa per il trentesimo del Parco Vinzio sarà stavolta utilizzato per mandare in onda tutte le partite del mondiale di calcio che si vorranno vedere. Importante notazione logistica: sono stati interamente rifatti e messi a norma i servizi igienici esterni. Il Parco Vinzio è sempre più una gradevole oasi. Dunque vi aspettiamo, sperando che, come ogni anno, siate in tanti. Un modo anche per festeggiare....il 40,8%.

lunedì 16 giugno 2014

TOH! GRILLO PROVA USCIRE DAL CARCERE DOVE S'ERA RINCHIUSO.
 
Ogni giorno ha la sua pena! Quella di oggi è che 5stelle apre al dialogo col PD.  Per discutere di  legge elettorale. Ovviamente sulla base della loro linea, ovviamente approvata sul blog. Vabbè! Il comico, il compare, e i ragazzini cominciano ad accostarsi alla politica con sano realismo, che non è cinismo, tanto più  dopo le elezioni ed il loro esito, buono per noi, disastroso per loro. Naturalmente la cosa s'ha da fare perché in politica bisogna cercare accordi, mediazioni, se servono per andare avanti. Renzi, che ha dato in questi mesi prova di sufficiente scaltrezza, nonostante la giovane età,  ha già detto qualcosa in proposito. Ad esempio l'incontro dovrà andare in streaming, metodo tipicamente 5stelle, ma che stavolta facciamo nostro per evitare trucchi da parte dei duri e puri. Facciamo sul serio, ha tuonato il Beppe, forse consapevole che finora sul serio non ha fatto troppo. Un suggerimento. Il PD proponga l'incontro in Via dell'Umiltà, che sta a Roma, dalle parti del Quirinale. Scelga una casa anonima in fondo alla via e faccia arrivare la delegazione 5stelle dalla parte opposta. Un bel passaggio nell'umiltà è quel che serve, preliminarmente, a lor signori, per accostarsi alla politica con il rispetto che ci vuole, che si deve, e che non hanno mai dimostrato. Nemmeno per il loro popolo se si pensa che le alleanze in campo europeo sono state decise, a fronte di 5.800.000 elettori che hanno scelto 5stelle, da 23.000 consensi raccolti in rete a favore di Farange (0,40%!).  Le nostre scelte sono invece approvate da organismi del partito, democraticamente eletti, riforme spiegate prima e suffragate poi dal 40,8% dei voti. Ad esempio sulla legge elettorale sono improntate ad un sistema maggioritario, non proporzionale, come vorrebbero i grillini. Mah. Se non rose, pardon se son stelle... brilleranno.

giovedì 5 giugno 2014

GOVERNO RENZI: OGGI 100 GIORNI.
 
Avevamo promesso di attendere i fatidici 100 giorni per parlare del Governo Renzi, ed eccoci qua. Scadono oggi, contabilizzandoli dal 24 febbraio, giorno di presentazione alla Camera. Andiamo per punti, cercando di essere obiettivi. 1) Economia. Direzione giusta, ma gran parte del lavoro su questo versante era stato tracciato da Enrico Letta, dunque non è farina del sacco di Renzi. a) Cuneo fiscale, b) pagamento debiti PP.AA., c) oltre tre miliardi di investimenti per aziende pubbliche, d) vendita di "asset" patrimoniali per ridurre il debito, e) interventi per scuola ed occupazione giovanile con i risparmi sugli interessi per la riduzione dello "spread", f) fondi europei per crescita economica ed equità sociale, riducendo imposte sul lavoro e favorendo occupazione, g) rapporto debito/Pil dal 2,6 al 2,3%, h) impegno europeo per un miglioramento del tasso di cambio Euro/Dollaro per favorire le esportazioni. 2) Lavoro. Varato il Job- act. Vediamo se ridurre vincoli servirà a fare occupazione. Difficile senza ripresa, ma questo lo sa anche Renzi. Buono lo "sblocca Italia" di ieri. 3) Riforma elettorale. Italicum e futuro del Senato sono progetti in itinere ma non ancora definiti. In particolare merita rispetto e grande attenzione il ragionamento sulla seconda Camera, onde evitare di buttare, coll'acqua sporca, anche il bimbo. Scontata la riduzione dei componenti, con conseguente risparmio dei costi della politica, il nuovo Senato deve essere effettivamente rappresentativo del Paese reale, una "Camera Alta", autorevole, alla quale i cittadini possano guardare con la fiducia di chi si sente degnamente rappresentato e funga da equilibrio. 4) Fisco. In attesa di riforma e semplificazione. 4) Pubblica Amministrazione. Idem. 5) Corruzione. Dopo Expo e Mose molti sostengono che questa riforma sia più importante del lavoro, visto che nessuno si fida ad investire in Italia se bisogna sempre pagare qualcuno. Vero. Ci vuole una Daspo modello calcio! Ce la farà il Governo? Attendiamo, ci giochiamo la credibilità verso il mondo. 6) Nota aggiuintiva. Comincia a luglio il semestre europeo a guida italiana. Vediamo se Renzi sfrutterà il successo per coniugare sano rigore con crescita. Finalmente europeizzare il dramma dei profughi.
E' probabile che si sia trascurato qualcosa. Ma la sintesi ci pare questa. Dunque più parole, più attese, che fatti. Eppure pare a tanti, veramente a tanti, che il Paese con Renzi abbia imboccato una strada giusta.
Diversamente il PD non avrebbe avuto quasi il 41%, massacrando letteralmente il populismo di Grillo, dato quasi alla pari alla vigilia del voto. Questa, va ammesso, è la vera affermazione di Matteo: essere un grande comunicatore, senza essere, Dio non voglia, Berlusconi. Ora la gradevole sensazione che il Paese  respira è che quanto occorre per modernizzare Stato, Pubblica Amministrazione, Economia, Lavoro, sia finalmente disponibile in forme credibili, ragionevolmente sincere o sinceramente ragionevoli. Intelligenza, dinamismo, coraggio, preparazione, gioventù, tempo, ne costituiscono il collante. Esempio: vero è che Letta aveva programmato la riduzione del "cuneo", ma è stata di Renzi la determinazione di destinarci gli 80 euro, mandando questo segnale di speranza: lo Stato non è più solo quello che "prende", stavolta "dà". Renzi, salvo sorprese (siamo pur sempre in Italia) dovrebbe poter lavorare fino al 2018, scadenza della legislatura, ora legittimata dal voto, per quanto indirettamente trattandosi di Europee, anche se Grillo le aveva trasformate in un referendum sul Governo. Non ce la dovesse fare o ne fosse impedito ha già detto che la colpa sarà solo sua e se ne andrà. Un segnale giusto per politica e politici. Attenzione però: a quel punto lui avrà perso la faccia, noi il Paese. Dunque, signor Presidente del Consiglio che sul campo ha maturato la promozione a capitano, vinca per noi, con noi, la partita. Più importante della finale mondiale. Ha il nostro ragionato sostegno.

mercoledì 4 giugno 2014

APPELLO DEL SEGRETARIO DEL CIRCOLO.

Il Segretario del Circolo PD, in carica in regime di proroga, come deliberato dal congresso del novembre scorso, ha inviato una lettera ai giornali locali a commento delle elezioni del 25 maggio. Dopo alcune considerazioni generali sul brillante risultato nazionale e regionale del partito, ha affrontato la situazione del Circolo. Da prima considerando che le elezioni per il Comune, che tanta discussione hanno suscitato in casa nostra per l'assenza di una lista di riferimento, forse ci hanno risparmiato una ulteriore delusione, poi concludendo con un appello, che riportiamo integralmente: "...lancio un appello, alto e forte, alle donne, agli uomini, ai giovani, sensibili alla nostra parte (siamo 1.072 a Grignasco, no!) a partecipare attivamente alla vita del Circolo. Gli organismi, come è noto, sono in regime di proroga, dobbiamo andare a Congresso per eleggerne di nuovi. Quasi tutti quelli che si sono impegnati finora, ai quali va il ringraziamento mio e di ogni persona sinceramente affezionata al PD, non possono essere il futuro. Deve prendere il campo una generazione nuova. Questo è il momento. Di questo Partito Democratico dalla dimensione inclusiva che le urne del 25 maggio ci hanno consegnato. Questa partecipazione è la sola che, dispiegandosi, ci consentirà di essere protagonisti tra cinque anni.... Enrico Zanolini.". Su questa strada e con questo obiettivo si muoverà il Circolo nel futuro prossimo.